Ristrutturazione e interior design
GUARDANDO GLI ALBERI
A Milano, un duplex articolato, luminoso e circondato da alberi
In questo recente intervento a Milano ci siamo misurati con la ristrutturazione di un appartamento di dimensioni generose e molto articolato, su due livelli, attico e superattico, che è nato una quindicina d’anni fa in seguito al recupero del sottotetto di un bell’edificio anni Venti. Bellissimo è il fatto che questo duplex appare come una villa circondata da alberi, i suoi terrazzi così estesi sia a destra che a sinistra, sopra e sotto, ci hanno fatto subito capire che il nostro intervento avrebbe dovuto lavorare in modo significativo anche con l’esterno, in modo che le due dimensioni vivano insieme.
La prima scelta di progetto è stata quella di migliorare la distribuzione originale e valorizzare la pulizia formale della pianta, creando la percezione di una sintesi complessiva. Poi, ispirati dal contesto, abbiamo trovato un filo conduttore – il tema del foliage verde, quasi esagerato, da foresta equatoriale – che è stato dipinto sulle pareti del doppio volume d’ingresso, uno spazio dove alzando gli occhi si vedono porzioni vetrate della veranda al piano superiore. Ė il biglietto da visita di una casa nella quale la luce, la materia e il colore esaltano il ritmo degli ambienti e il rapporto con gli esterni.
La seconda scelta caratterizzante è stata quella di sostituire una scala poco attraente, squadrata, in ferro, con un corpo elicoidale fatto in legno di noce trattato, più simile nella tonalità al pavimento di rovere tinto noce. Il risultato è una figura in torsione, come il tronco nodoso di un albero, che ti porta verso l’alto e verso la luce. Una cascata di gocce in cristallo fissate ad altezze diverse che si illuminano con l’effetto di una piccola magia sospesa, assecondano e amplificano lo sviluppo plastico della scala con una soluzione custom di grande perizia nel disegno supportata da sapienza artigianale e tecnologica.
Ad enfatizzare il dialogo ininterrotto tra dentro e fuori, sottolineato dalle grandi pareti vetrate su entrambi i piani, è stato poi adottato un teak uniforme per tutti i pavimenti dei terrazzi, in modo che le superfici lignee orizzontali si prolungassero idealmente senza stacchi.
Un muro opaco grigio di cemento a vista molto materico è diventato invece l’elemento che bilancia la levità della costruzione spaziale, ed è il fondale nella zona pranzo, separata dalla cucina solo da una partizione scorrevole vetrata a tutta altezza.
Le stanze si aprono con porte a tutta altezza sul lungo e stretto corridoio che si stacca dalla “foresta” d’ingresso, e dove un taglio di luce artificiale che lo percorre a soffitto, amplificato nell’incontro con quello orizzontale della camera di fondo trasforma un difetto, la lunghezza del corridoio, in una qualità. Lo stesso esercizio, che restituisce la percezione di una riga infinita, si ripete nel soggiorno, mentre il muro sul terrazzo esterno impreziosisce la narrazione con un neon e una citazione da Il piccolo principe, “L’essenziale è invisibile agli occhi”.
Il piano superiore è il regno incontrastato del relax riformulato nella strutturata veranda vetrata e sul terrazzo che la circonda. Qui, un salotto e uno spazio bar con una raffinata boiserie verde bottiglia introducono, mediante un gioco di gradini con funzione sia di seduta che di contenimento, la dimensione en plein air delle isole del pranzo, della conversazione e del solarium.
- Milano / Italia / 2020
- Residenziale
- Cliente privato
- In collaborazione con
Enrica Massei Interior Designer
Lorenzo Bruscaglioni Light Designer - Fotografie Mattia Aquila
Pubblicato su Interni ottobre 2020
https://www.silviomaglione.it/2020/12/04/1086/